Monopoli non può
essere tagliata in due dai binari.
Grazie all'invito della "Gazzetta",
da alcuni giorni sembra che si sia scatenata una vera corsa di
politici e sindacalisti nel voler dare il proprio contributo alla
causa del raddoppio della linea ferroviaria Bari-Lecce. Ciò
è apprezzabile quando si leggono giudizi formulati su basi
conoscitive miranti a scuotere l'interesse generale. Tutt'altro
tono si registra nella lettera del consigliere regionale Rosario
Rinaldi di AN, pubblicata in data 28 gennaio u.s., quando egli
apostrofa il Sindaco di Monopoli "novello Ghino di Tacco",
senza avere cognizione dei problemi che investono questa Città.
Non solo, ma ha scritto pure che il Sindaco "pare che pretenda
per l'attraversamento del suo territorio una taglia tanto alta
(lavori per decine di miliardi) da essere del tutto insostenibile
da parte delle FF.SS.".
Passi la difesa d'ufficio delle FF.SS., ma, con il dovuto rispetto
e non per polemica, vorrei far notare all'egregio Consigliere
che il territorio non è del Sindaco, bensì appartenente
a tutta la Comunità e che, taglia o no, per noi abitanti
non sarà certamente piacevole convivere civilmente in una
città tagliata in due parti uguali dalla ferrovia. Specie
dopo l'aggiunta di un'altra coppia di binari, su cui transiteranno
treni ad alta velocità (la tratta urbana, peraltro, è
in curva), se non saranno state realizzate dalle Ferrovie dello
Stato adeguate opere d'arte, alternative ai quattro passaggi a
livello attualmente esistenti nel solo centro "murattiano".