Franco Muolo

Pubblicata da

"La Gazzetta del Mezzogiorno"

il 1° febbraio 2000

 
Monopoli non può essere tagliata in due dai binari.

Grazie all'invito della "Gazzetta", da alcuni giorni sembra che si sia scatenata una vera corsa di politici e sindacalisti nel voler dare il proprio contributo alla causa del raddoppio della linea ferroviaria Bari-Lecce. Ciò è apprezzabile quando si leggono giudizi formulati su basi conoscitive miranti a scuotere l'interesse generale. Tutt'altro tono si registra nella lettera del consigliere regionale Rosario Rinaldi di AN, pubblicata in data 28 gennaio u.s., quando egli apostrofa il Sindaco di Monopoli "novello Ghino di Tacco", senza avere cognizione dei problemi che investono questa Città. Non solo, ma ha scritto pure che il Sindaco "pare che pretenda per l'attraversamento del suo territorio una taglia tanto alta (lavori per decine di miliardi) da essere del tutto insostenibile da parte delle FF.SS.".
Passi la difesa d'ufficio delle FF.SS., ma, con il dovuto rispetto e non per polemica, vorrei far notare all'egregio Consigliere che il territorio non è del Sindaco, bensì appartenente a tutta la Comunità e che, taglia o no, per noi abitanti non sarà certamente piacevole convivere civilmente in una città tagliata in due parti uguali dalla ferrovia. Specie dopo l'aggiunta di un'altra coppia di binari, su cui transiteranno treni ad alta velocità (la tratta urbana, peraltro, è in curva), se non saranno state realizzate dalle Ferrovie dello Stato adeguate opere d'arte, alternative ai quattro passaggi a livello attualmente esistenti nel solo centro "murattiano".