L'anno scorso, di questi tempi, la guerra
nei Balcani stava per rompere il "paniere" alla Puglia
turistica; quest'anno ci sta provando il caro benzina. E' facile
prevedere che noi ed i nostri concittadini europei saremo fortemente
penalizzati anche a causa della costante diminuzione del potere
d'acquisto delle monete dell'area Euro. Di questo passo, delle
previste trecentomila presenze in più, finiremo per incontrare
nella regione solo turisti americani, agevolati dalla continua
ascesa del dollaro.
Ma dalla gran parte dei vacanzieri d'oltreoceano, dotati come
si sa, di una grande oculatezza nello spendere i loro quattrini
(viaggi perfettamente organizzati e tendenti al risparmio, ma
armati di forte interesse nello scoprire e conoscere bellezze,
usi e costumi della nostra terra), dovremmo imparare anche noi
a viaggiare in comitiva alla scoperta di posti noti e meno noti
del nostro territorio, per sprecare meno carburante ed apprezzare
di più l'ambiente che meglio si conserverebbe per il conseguente
minor afflusso di auto.
Una occasione in più, per esempio, ce la danno le cosiddette
"feste di campagna", una sorta di popolari sagre senza
grandi pretese che ormai sono diventate il fiore all'occhiello
dei centri di contrade di molti Comuni, specialmente di quei territori
extraurbani ad alta densità abitativa, prevalentemente
situati nel nostro sud-est barese. Oltre ai tanti prodotti alimentari
freschi locali, vi si trovano anche quelli dell'artigianato tipico
pugliese (terrecotte, cesti e panieri in fusti di olivo e ciliegio,
scale, panchette ed altri oggetti in legno di castagno, contenitori
in lamiera zincata ed altri attrezzi altrimenti introvabili).
Il grande afflusso di frequentatori si verifica la domenica sera,
ma se si ha l'accortezza di farsi un "giro perlustrativo"
anche il sabato mattina e pomeriggio precedente (come fanno le
massaie contadine), oltre a fare il pieno delle cose buone di
campagna, si possono ammirare tranquillamente le caratteristiche
architettoniche dell'edilizia spontanea rurale, le chiesette e
la tipica vegetazione della macchia mediterranea.
D'ora in poi ogni week-end è buono per realizzare la tanto
desiderata escursione "fuori porta", magari a piedi
o in bicicletta; per la indicazione delle località basta
sfogliare quotidianamente la Gazzetta , non c'è che l'imbarazzo
della scelta.