Franco Muolo

Pubblicata da

"La Gazzetta del Mezzogiorno"

il 19 ottobre 2000

 
Sogno di una notte d'ottobre pensando alla Puglia


La notte fra sabato e domenica ho sognato di assistere impassibile allo svolgersi della seguente scena: nel bel mezzo di una "scacchiera" urbana di una grande città della Puglia, il direttore di un grande diffuso quotidiano nazionale, insieme a Enzo Ferrari, il fu mitico patron della fabbrica delle "rosse" di Maranello, tentavano insieme, e con ogni mezzo a loro disposizione, di aprire un enorme cancello in ferro battuto che impediva il libero transito a persone ed automezzi. Poiché dopo numerosi e vani tentativi l'impresa non andava a buon fine, decisero di scardinare completamente l'inferriata con l'uso di una grossa pala meccanica.
Domenica mattina, un attimo prima di aprire la Gazzetta non avendo altro a cui pensare, mettevo in correlazione il mio sogno con la visione di un noto spot televisivo, in cui appariva un cancello, installato nel bel mezzo di un deserto e presidiato da un leone minaccioso, che si apriva automaticamente nello stesso istante in cui veniva attraversato da una nota autovettura a grande velocità.
Non ricordo esattamente a quale delle due ditte giovava di più quella pubblicità, ma una cosa è certa: per aprire quel cancello bastò il clic di un telecomando, anche se in quel deserto non v'era una gran necessità, giacché il pilota dell'auto aveva la possibilità di effettuare una virata dai lati liberi della cancellata. Cercai allora un significato associando il direttore del sogno alla "realtà" (quella pugliese, che non riesce a decollare) ed Enzo Ferrari al "sogno" (postumo, per la conquista del titolo mondiale della Formula 1 dopo 21 anni).
Leggendo, quindi, l'editoriale in prima pagina, "Ma allora in Puglia si può", di domenica 15 ottobre, improvvisamente vi ho trovato la spiegazione del mio (a priori inverosimile) sogno: ovverosia, la martellante e ostinata campagna di sensibilizzazione messa in atto dal nostro direttore della Gazzetta, tendente a trovare "quel famoso momento in cui, se tutti giocano la stessa partita, si vince". Con l'auspicio che il burocrate da lui citato, invece di fare sempre autogol, voglia soltanto fare un "clic" col suo telecomando per sbloccare la situazione. Credo che con un po' di buona volontà si possa!