Franco Muolo

Pubblicata da

"La Gazzetta del Mezzogiorno"

il 24 novembre 2000

 
Mistero da scoprire, la "Madonna della Stella" a Monopoli

Della taumaturga "Madonna della Madia" di Monopoli, di cui Anna Tripputi nel suo "I luoghi del sacro" (4° volumetto della collana Ori di Puglia, già distribuito dalla Gazzetta) ha brillantemente sintetizzato la storia, si conosce abbastanza. E anche grazie al noto volume di Monsignor Bellifemine che gli amministratori comunali e politici del tempo amavano distribuire gratis ai cittadini meritevoli.
Non si conosce assolutamente nulla, invece, della "Madonna della Stella", la cui effige dimora in una di quelle chiese rupestri di cui è ricco il territorio di Monopoli: precisamente all'interno della proprietà privata Brina Lorenza (già Pellicciari), localizzata a un paio di centinaia di metri a sud del cimitero, lungo la strada comunale "S. Andrea", e a circa cinquecento dal più noto Santuario rupestre dello "Spirito Santo" (quest'ultimo a ridosso e con accesso diretto dalla S.S. n. 16).
Da una visita effettuata per caso e da informazioni assunte qua e là, ho saputo che si tratta dei resti di un antichissimo convento di frati. E che a causa di una presunta trasgressione di uno di questi, perpetrata ai danni di una fanciulla illibata, l'autorità ecclesiastica dell'epoca (si parla del '600) abbia deciso di abbatterlo ad eccezione di una parte dell'ipogeo, oggi visibile, da cui è difficile scrutare le preziose comunità, perché fatte murare nel corso dei secoli non si sa bene da chi e perché.
Perciò, visto che un persistente alone di mistero continua a circondare il luogo, considerato (a torto) poco ameno per la vicinanza del camposanto, non sarebbe bene che qualche studioso, esperto della materia, magari con il contributo della pubblica amministrazione, facesse delle ricerche più approfondite per fare un po' di luce, al fine di non dare adito a maldicenze prive di alcun fondamento? E non sarebbe ora ormai che il Comune di Monopoli (ora che ha la fortuna di avere un sindaco tanto appassionato della nostra storia locale) prestasse un poco più di attenzione nella definitiva sistemazione e allargamento di quel tratto di strada assolutamente privo di servizi essenziali primari (gas metano, fognatura nera e pluviale, acquedotto e soprattutto del completamento della illuminazione pubblica fino alla statale)?