Franco Muolo

Pubblicata da

"Portanuova"

sul periodico n. 55 - dicembre 2000

 
E il treno va…

Venerdì, 8 dicembre 2010, giorno festivo dell'Immacolata Concezione, l'orologio della Stazione fra alcuni secondi scoccherà le ore tredici e venti: l'Eurostar Brindisi Bari viaggia ad altissima velocità sul binario sinistro in direzione nord (lato a monte del moderno raddoppio ferroviario, inaugurato appena cinque anni fa), sfreccia paurosamente inclinato sulla doppia curva che attraversa la città all'altezza della via Cappuccini, alla ridotta velocità di appena (si fa per dire) 150 km/ora. A questo punto, non si sa ancora per quale motivo, deraglia dalla sua sede andando a cadere con tutto il suo carico umano nel mezzo dell'ipermercato, fatalmente denominato "Icarus", nei pressi della "Casa del Serpente", seminando terrore, distruzione e morte nel cuore della città di Monopoli.
Chiedo umilmente scusa per aver turbato per un attimo la tranquillità dei miei concittadini, e faccio gli scongiuri acciocché la mia suddetta fantasiosa (ma verosimile) notizia di cronaca non si avveri mai. Credo, però, che le civiche amministrazioni dei Comuni di Mola di Bari, Polignano a Mare e Monopoli dovrebbero insorgere e alzare le barricate nei confronti delle Ferrovie dello Stato S.p.A., ora che si è in tempo, affinché non svendano i propri territori in cambio della costruzione di tre o quattro sottopassaggi, in alternativa della soppressione delle barriere a livello.
Detto questo, rilevo (osservando una qualsiasi cartina automobilistica) che anche l'occhio di un inesperto potrà essere impressionato dal fatto che la tratta ferroviaria Bari-Brindisi, se si escludono le due città capoluogo di provincia, spacca in due parti perfettamente uguali soltanto i centri urbani dei Comuni suddetti. Se gli accordi con le FS saranno concretizzati, non uno ma due treni per volta sempre più veloci (e sempre più carichi di scalmanati che lanciano oggetti assassini) passeranno in continuazione e sempre di più sulle nostre teste. Senza contare che da queste parti la notte (solitamente fatta per dormire) viene liberamente usata dalle Ferrovie per il transito di lentissimi treni merci che mantengono in funzione e con insistenza, chissà perché, i loro avvisatori acustici.
Posto che già ora in questi centri non tutti i convogli, in prossimità delle stazioni, effettuano rallentamenti adeguati, come si fa per le fermate obbligatorie, chi ci assicura, una volta raddoppiata la linea, che altri treni pendolini o intercity non sfrecceranno velocissimi e con sempre più frequenza? Non è stato previsto (come viene spesso proclamato da più parti) che questo tratto di Puglia (con i suoi sempre più attrezzati scali marittimi) sarà il ponte di lancio dell'Europa verso i Paesi situati sull'altra sponda del Mar Mediterraneo?
Non sono forse maturi i tempi per la costruzione di una linea direttissima alternativa, per esempio Torre a Mare-Egnathia, che eviti i centri abitati dei tre Comuni in questione? O aspetteremo che anche le linee ferrate, come le strade statali meno importanti fra qualche anno, passino sotto l'ombrello gestionale della Regione, prima di intervenire fattivamente? Si potranno con il nascente federalismo risolvere delicate questioni come questa scaricandole sul groppone degli Enti Locali?
Credo che se non si fa presto a "fare squadra" per la ricerca di una radicale soluzione anche di questo gravissimo problema, fra pochi anni, potremmo dover subire la maledizione dei nostri figli per l'aver consentito passivamente simili soprusi. E credo fermamente che sindaci ed ex sindaci, assessori, consiglieri di maggioranza o di opposizione, e quant'altri, farebbero bene a smettere di litigare solo per far valere le opinioni basate su logiche elettorali, che sono validissime quando si formulano programmi o quando si fanno delle scelte chiare, ma che non sono giustificate quando si tratta di tutelare la incolumità di tutti i cittadini, l'integrità ed il corretto sviluppo degli agglomerati urbani, e dei territori circostanti che, guarda caso, appartengono pur sempre alla collettività amministrata.