Franco Muolo

Pubblicata da

"Repubblica BA"

il 3 febbraio 2001

 
Monopoli, il piano regolatore folle, in arrivo cartelle Ici milionarie

Coltivatori e proprietari di terreni siti nelle ridenti contrade dell'agro di Monopoli, oltre alla psicosi per la mucca pazza, fra poco dovranno subire anche gli assilli dovuti all'imposizione dell'Ici da parte della Civica amministrazione, la quale si è accorta che sul Piano regolatore generale, in vigore dal 1977, risultano disegnate aree residenziali virtuali, ancora "vergini", per circa 800 ettari.
Se, malauguratamente, fossero stati presentati tutti i prescritti piani di lottizzazioni privati (finalizzati al rilascio delle concessioni edilizie) a quest'ora sulle colline di Monopoli sarebbe sorta una seconda città grande quanto l'attuale. Per fortuna ciò non è avvenuto per il semplice fatto che un accordo per uno sfruttamento fondiario a scopo edilizio di terre ereditate non è facile conseguirlo sussistendo generalmente la natura affettiva di tali trasferimenti.
Sta di fatto che il Comune, con delibera di Giunta n. 375 del 15 novembre 2000, dopo aver stabilito a tavolino un prezzo unitario medio di mercato per ogni contrada e configurando un abbattimento unico del 20% per la ridotta potenzialità vocativa residenziale, insiste nel voler vessare quei contribuenti con l'imposizione retroattiva di tale balzello a partire dal 1993, a Piano regolatore scaduto. E considerandoli evasori totali nonostante il regolare pagamento per aree di fatto coltivate. Di questi giorni è la notizia che il Piano regolatore generale sarà rielaborato perché, udite udite, le aree residenziali sono esaurite. E che quelle in questione saranno sostanzialmente e drasticamente ridimensionate. Fa piacere costatare che destinare, allora, a residenze quei terreni sia stato un madornale errore di previsione urbanistica e che venga dichiarata la invalidità dello stesso Piano, ma credo che oggi vada anche preso piena coscienza che quella "nube tossica", che ancora incombe sulle nostre fertili e invidiate campagne, vada neutralizzata al più presto, e prima che possa procurare sconvolgimenti sociali come quello della mucca pazza.