Non basta il turismo alle
cento contrade di Monopoli
Con l'estate, puntualmente, arrivano il caldo,
le sagre e le processioni. Il caldo è in aumento per via
dell'effetto serra. Ma anche le sagre e le processioni sono in
continua proliferazione in questa "benedetta" Puglia,
dove il turismo sta facendo un gran bel salto di qualità.
Il territorio di Monopoli è invaso dai vacanzieri. Centro
storico, mare, colline, tutte le nostre più belle attrattive
paesaggistiche e le masserie in particolare sono state visitate
anche dai ciclisti "fai da te", amanti dell'aria pura
e provenienti dal capoluogo barese, all'insegna dell'assalto alle
"cento contrade". Come giustamente recitava un invito
sulla Gazzetta. Nella serata di domenica 10, in occasione dei
puntuali festeggiamenti dei Santi Medici, gran parte del nostro
centro cittadino è rimasta letteralmente paralizzata a
causa del lento procedere della processione. E con le sagre domenicali,
anche l'agro monopolitano si può dire in festa, prestandosi
come al solito ad essere preso d'assalto dai turisti.
Tuttavia va precisato che le nostre contrade sono, sì,
un centinaio ma che i loro centri principali, cosiddetti "centri
di contrada", sono soltanto una dozzina. Agglomerati abitativi,
situati in località strategiche del territorio, che hanno
perfettamente conservato le antiche peculiarità del quieto
vivere. Ognuna di queste "cittadine" è abitata
mediamente da 1500 anime stabilmente residenti. Vi si trovano
la fontana dell'acqua potabile, la chiesa parrocchiale, il negozio
di generi alimentari, il bar, la pizzeria, l'immancabile macelleria
(dove la mucca pazza non è mai esistita), ed anche alcuni
uffici postali (Rosario, Antonelli, S.Lucia ed altri in via di
allestimento).
Una volta, in ognuna di queste contrade, operava un cittadino
rispettabilissimo che tutti chiamavano con un soprannome ma che,
in pratica, fungeva da "sindaco ausiliario".
Ora, giacché serpeggia (e si vede) un sottile disinteresse
nei confronti di quei luoghi, dove mancando un efficace controllo
di polizia qualcuno comincia a farla da padrone, un appello al
nostro sindaco, prof. Walter Laganà, sorge spontaneo: sindaco,
per la città basta e avanza (e si vede) la tua grande e
riconosciuta passione, ma vogliamo ricordarci che ci sono anche
le campagne da governare? Vogliamo fare qualcosa per valorizzare
quelle "cento contrade" prima che sia troppo tardi?