Franco Muolo

Pubblicata da

"La Gazzetta del Mezzogiorno"

il 19 giugno 2001

 
Non basta il turismo alle cento contrade di Monopoli

Con l'estate, puntualmente, arrivano il caldo, le sagre e le processioni. Il caldo è in aumento per via dell'effetto serra. Ma anche le sagre e le processioni sono in continua proliferazione in questa "benedetta" Puglia, dove il turismo sta facendo un gran bel salto di qualità. Il territorio di Monopoli è invaso dai vacanzieri. Centro storico, mare, colline, tutte le nostre più belle attrattive paesaggistiche e le masserie in particolare sono state visitate anche dai ciclisti "fai da te", amanti dell'aria pura e provenienti dal capoluogo barese, all'insegna dell'assalto alle "cento contrade". Come giustamente recitava un invito sulla Gazzetta. Nella serata di domenica 10, in occasione dei puntuali festeggiamenti dei Santi Medici, gran parte del nostro centro cittadino è rimasta letteralmente paralizzata a causa del lento procedere della processione. E con le sagre domenicali, anche l'agro monopolitano si può dire in festa, prestandosi come al solito ad essere preso d'assalto dai turisti.
Tuttavia va precisato che le nostre contrade sono, sì, un centinaio ma che i loro centri principali, cosiddetti "centri di contrada", sono soltanto una dozzina. Agglomerati abitativi, situati in località strategiche del territorio, che hanno perfettamente conservato le antiche peculiarità del quieto vivere. Ognuna di queste "cittadine" è abitata mediamente da 1500 anime stabilmente residenti. Vi si trovano la fontana dell'acqua potabile, la chiesa parrocchiale, il negozio di generi alimentari, il bar, la pizzeria, l'immancabile macelleria (dove la mucca pazza non è mai esistita), ed anche alcuni uffici postali (Rosario, Antonelli, S.Lucia ed altri in via di allestimento).
Una volta, in ognuna di queste contrade, operava un cittadino rispettabilissimo che tutti chiamavano con un soprannome ma che, in pratica, fungeva da "sindaco ausiliario".
Ora, giacché serpeggia (e si vede) un sottile disinteresse nei confronti di quei luoghi, dove mancando un efficace controllo di polizia qualcuno comincia a farla da padrone, un appello al nostro sindaco, prof. Walter Laganà, sorge spontaneo: sindaco, per la città basta e avanza (e si vede) la tua grande e riconosciuta passione, ma vogliamo ricordarci che ci sono anche le campagne da governare? Vogliamo fare qualcosa per valorizzare quelle "cento contrade" prima che sia troppo tardi?