A Monopoli, intorno all'anno Domini 1950,
una "corriera" dell'allora ditta Galanto & Alò
prese fuoco mentre saliva la polverosa ex strada comunale, cosiddetta
"della Gravina", che oggi collega due strade provinciali,
la Monopoli-Alberobello e la Castellana-Selva. Affiancata da un
tortuoso e ripido torrente e attraverso una delle più belle,
incontaminate e odorose macchie mediterranee del Sudest barese.
Giacché la fortuna evitò danni ai passeggeri e all'ambiente,
il fondo naturale a Mac-Adam della strada venne subito sistemato
al meglio con manto superficiale d'asfalto per evitare il ripetersi
dell'accaduto.
Sebbene nel corso degli anni abbia subito altri e più consistenti
rimaneggiamenti, perlopiù di ordine manutentorio, la strada
(oggi provinciale) ha assolto sufficientemente ai bisogni degli
automobilisti ed anche di escursionisti diretti o alla ricerca
di aree naturalistiche con viste mozzafiato. E bisogna ringraziare
la stessa amministrazione provinciale di Bari se, nelle immediate
vicinanze di quella strada, è sorto a suo tempo un grande
polmone verde per la città: il parco naturalistico "Monte
di San Nicola".
Attualmente, sul quella breve e sinuosa bretella, sono in corso
lavori di sistemazione del fondo viario, la pulizia dell'alveo
del torrente ed il rifacimento di alcuni tratti di banchina per
il contenimento delle scarpate boscate. Passino i primi due interventi.
Però, costruire muri in calcestruzzo a fronte della naturale
roccia calcarea brunita dai secoli o ricoperta di muschi, lentischi
e ginestre, per poi ricoprirli con lastre di pietra "forestiera",
che fino a qualche tempo addietro veniva usata come pavimentazione
per "sfregiare" i cortili d'accesso delle nuove villette
di campagna, ritengo che l'operazione possa essere considerata,
prima ancora che antiestetica ed in contrasto con l'ambiente,
vogliate scusarmi, ma perlomeno un po' demodé!