Franco Muolo

Pubblicata da

"La Gazzetta del Mezzogiorno"

il 30 luglio 2001

 
Quelle lastre di pietra "forestiera" a Monopoli


A Monopoli, intorno all'anno Domini 1950, una "corriera" dell'allora ditta Galanto & Alò prese fuoco mentre saliva la polverosa ex strada comunale, cosiddetta "della Gravina", che oggi collega due strade provinciali, la Monopoli-Alberobello e la Castellana-Selva. Affiancata da un tortuoso e ripido torrente e attraverso una delle più belle, incontaminate e odorose macchie mediterranee del Sudest barese. Giacché la fortuna evitò danni ai passeggeri e all'ambiente, il fondo naturale a Mac-Adam della strada venne subito sistemato al meglio con manto superficiale d'asfalto per evitare il ripetersi dell'accaduto.
Sebbene nel corso degli anni abbia subito altri e più consistenti rimaneggiamenti, perlopiù di ordine manutentorio, la strada (oggi provinciale) ha assolto sufficientemente ai bisogni degli automobilisti ed anche di escursionisti diretti o alla ricerca di aree naturalistiche con viste mozzafiato. E bisogna ringraziare la stessa amministrazione provinciale di Bari se, nelle immediate vicinanze di quella strada, è sorto a suo tempo un grande polmone verde per la città: il parco naturalistico "Monte di San Nicola".
Attualmente, sul quella breve e sinuosa bretella, sono in corso lavori di sistemazione del fondo viario, la pulizia dell'alveo del torrente ed il rifacimento di alcuni tratti di banchina per il contenimento delle scarpate boscate. Passino i primi due interventi.
Però, costruire muri in calcestruzzo a fronte della naturale roccia calcarea brunita dai secoli o ricoperta di muschi, lentischi e ginestre, per poi ricoprirli con lastre di pietra "forestiera", che fino a qualche tempo addietro veniva usata come pavimentazione per "sfregiare" i cortili d'accesso delle nuove villette di campagna, ritengo che l'operazione possa essere considerata, prima ancora che antiestetica ed in contrasto con l'ambiente, vogliate scusarmi, ma perlomeno un po' demodé!