Franco Muolo

Pubblicata da

"La Gazzetta del Mezzogiorno"

il 12 agosto 2001

 
C'erano una volta i muretti a secco


In Liguria i circa 7.000 chilometri di muretti a secco delle "Cinque Terre", che racchiudono scrigni di pregiati vitigni, costituiscono una sorprendente realtà, anche se oggi sarebbero, secondo il Tci, "a grave rischio". In Puglia, però, non faremo in tempo a conoscere esattamente la lunghezza del reticolo fittissimo esistente sulla "Terra di Bari". Potenti macchine macinapietre ne riducono sempre più l'estensione, per far posto a prorompenti vigneti a tendoni che, racchiusi da bianche plastiche protettive, li fanno rassomigliare a grandi laboratori spaziali.
Anche quando crollano, per vetustà o impatto di autoveicoli, le pareti a secco dei nostri vecchi vigneti vengono ripristinate con muratura in tufo o, addirittura, con calcestruzzo ciclopico (il che significa che, per diminuire il dosaggio del cemento, nell'impasto vi si "affogano" le più grosse antiche pietre rovinate). Quelle semplici e rustiche recinzioni poderali sono il frutto del millenario lavoro di spietramento, fatto a mano, dei nostri viticultori. Oltraggiate da materiali incompatibili, vengono "rottamate" per farne polverone da mescolare con terreno agrario, oppure ingredienti per malte ad uso dei costruttori edili.
Sui famosi terrazzamenti mozzafiato della riviera ligure di Levante, invece, continuano a coltivare la tipica vite ad alberello, da cui ricavano vini pregiati e costosissimi, grazie al "sostegno" dei muretti di pietra e senza strade di accesso. Lì si va solo a piedi e la costruzione delle pur necessarie infrastrutture viarie è severamente vietata. Ma, soprattutto, è proibito rimuovere o sostituire le tipiche recinzioni a secco che racchiudono quei caratteristici vigneti. Potremo mai apprezzare e valorizzare uno dei nostri vini più tipici, l'ungente e corposo "Primitivo" (che di primitivo è rimasto solo il nome), se non riusciamo nemmeno a difendere il suo particolare cru d'origine? Che poi, è costituito semplicemente da terra rossa, muretti a secco, poca acqua, molto sole e … tanto, tanto sudore!